Da Padova a Trieste: I luoghi della storia……
Questa settimana le classi terze della SS1G sono state in visita di istruzione, quattro giorni intensi e ricchi di storia, la prima tappa è stata la città di Padova. Hanno ammirato il centro cittadino con una puntatina al famoso e storico Caffè Pedrocchi, visitato la sede dell’Università e la suggestiva Cappella degli Scrovegni con il ciclo degli affreschi di Giotto, patrimonio dell’UNESCO e uno dei capolavori dell’arte occidentale.
Il secondo giorno hanno visitato uno dei luoghi tristemente conosciuti per le atrocità avvenute nel 1945: la foiba di Basovizza, ora monumento nazionale e centro di documentazione. E’ una cavità artificiale che si trova nel comune di Trieste nella zona nord-est dell’altopiano del Carso a 377 metri di altitudine. Profonda oltre 200 metri e larga circa 4, durante le fasi finali della seconda guerra mondiale divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili ad opera di partigiani comunisti jugoslavi. A ricordo di tutte le vittime degli eccidi, sull’area è stato costruito un Sacrario. Inoltre è stata visitata la Risiera di San Sabba campo di concentramento nazista, situato nella città di Trieste, utilizzato come campo di detenzione di polizia, nonché per il transito o l’uccisione di un gran numero di detenuti, in prevalenza prigionieri politici ed ebrei.
Questo luogo è ora monumento nazionale.
I ragazzi con i docenti hanno poi ammirato la Basilica Cattedrale di San Giusto Martire, duomo di Trieste in stile romanico gotico con facciata a salienti e campanile inglobato, nell’insieme arricchiti da un bellissimo rosone e molti reperti di epoca romana con il portale d’ingresso ricavato da un monumento funebre. All’interno hanno apprezzato splendidi mosaici bizantini.
Un fuoriprogramma a Palmanova nel pomeriggio. Città fortezza fondata dai veneziani alla fine del XVI secolo è conosciuta principalmente per la sua forma a stella. La città di Palmanova, oltre ad essere monumento nazionale dal 1960, è annoverato anche nel patrimonio dell’UNESCO.
Il terzo giorno è stato molto particolare, hanno visitato il centro di Trieste coronato da una giornata splendida e calda. Nel pomeriggio è stata la volta del Castello di Miramare, dimora di Massimiliano d’Asburgo-Lorena arciduca d’Austria e della sua consorte Carlotta del Belgio poi visita del Castelletto. Il Castello di Miramare si affaccia sul golfo di Trieste è circondato da un grande parco di circa 22 ettari caratterizzato da una grande varietà di piante, molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo, che compì come ammiraglio della marina militare austriaca. Nel parco si trova anche il Castelletto, un edificio di dimensioni minori che funse da residenza per i due sposi durante la costruzione del castello stesso, ma che divenne di fatto una prigione per Carlotta, quando perse la ragione dopo l’uccisione del marito in Messico.
L’ultimo giorno di viaggio nelle terre storiche del Friuli-Venezia Giulia, con le trincee e il sacrario militare di Redipuglia cimitero militare monumentale situato in provincia di Gorizia. Costruito in epoca fascista e inaugurato alla presenza di Benito Mussolini il 18 settembre 1938, contiene le spoglie di oltre 100000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. È il fulcro di un parco commemorativo di oltre 100 ettari che comprende una parte del Carso goriziano–monfalconese (teatro durante la Grande guerra delle durissime battaglie dell’Isonzo) con le enormi dimensioni dell’area coinvolta che lo rendono il più grande sacrario militare d’Italia e uno dei più grandi al mondo.
Amministrato sin dalla realizzazione dal Ministero della difesa (Commissariato generale per le Onoranze ai Caduti, ogni 4 novembre, alla presenza del presidente del Senato (in sostituzione del presidente della Repubblica impegnato in analoghe e contemporanee celebrazioni all’Altare della Patria), il sacrario serve come luogo di commemorazione per tutti i 689000 soldati morti durante la prima guerra mondiale.
La grande scalinata di pietra che forma il sacrario è collocata direttamente davanti alla collina di Sant’Elia, sede del precedente cimitero di guerra i cui resti furono traslati nell’attuale sacrario monumentale con l’intera area che è stata convertita a parco del «ricordo» o della «rimembranza»: gallerie, trincee, crateri, munizioni inesplose e nidi di mitragliatrice sono stati conservati sul sito a ricordo della guerra.
Il Duca d’Aosta, morto nel 1931, aveva chiesto di avere l’onore di poter essere qui deposto tra le migliaia di soldati che persero la vita sul campo di battaglia. La tomba è ricavata in un monolite in porfido del peso di 75 tonnellate. Seguono disposte sui ventidue gradoni le salme dei 39857 caduti identificati.
Luoghi veramente suggestivi.