ALLE FOSSE ARDEATINE E …
Progetto “La memoria … un ponte tra generazioni”
SCUOLA-ANPI-REGIONE LAZIO
LE CLASSI TERZE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI ORTE ED ORTE SCALO
IN VISITA
Giovedì 15 marzo 2018
LA STORIA.
Via Rasella, 23 marzo 1944: una bomba esplode improvvisamente colpendo un drappello di soldati SS. L’attentato, come verrà reso noto in seguito, è un avvertimento della Resistenza italiana contro gli invasori tedeschi. La rappresaglia nazista scatta immediatamente: per ogni tedesco ucciso pagheranno con la vita dieci italiani, scelti tra i detenuti politici e comuni di Regina Coeli e del carcere di via Tasso. È Herbert Kappler il comandante delle SS che compila la lista delle vittime e che il 24 marzo 1944 raggiungono le cave di pozzolana lungo la via Ardeatina, scelte per l’esecuzione e per occultare i cadaveri degli uccisi.
Il luogo è diventato, nel dopoguerra, un sacrario-monumento nazionale.
Ringraziamo Aladino Lombardi e Nicoletta Leoni, dell’ANFIM (Associazione Nazionale Familiari Italiani Martiri), rispettivamente segretario generale e nipote di una delle vittime, che sono stati le nostre guide. Tra le persone uccise dai tedeschi c’è un nostro concittadino, Tito Bernardini.
… AL GHETTO EBRAICO DI ROMA
Il ghetto ebraico di Roma è tra i più antichi ghetti del mondo. Sorge nel rione Sant’Angelo accanto al teatro di Marcello. I ragazzi hanno visitato le strade e gli edifici di quello che era il vecchio Ghetto e via del Portico d’Ottavia, un complesso monumentale di Roma antica, edificato nella zona del Circo Flaminio in epoca augustea. Il Portico D’Ottavia venne dedicato alla sorella dell’imperatore, Ottavia.
Il 16 ottobre del 1943
Gli uomini della Gestapo invasero le strade intorno al Portico d’Ottavia, nel Ghetto di Roma, strappando alla vita 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine. Due giorni dopo furono deportati ai campi di sterminio di Auschwitz da cui solo in 15 fecero ritorno tra cui una donna (Settimia Spizzichino).